Testo risalente alla metà dell’Ottocento venne acquistato dalla Compagnia Carlo Colla e Figli dal marionettista Fiando che, come molte atre compagnie marionettistiche, l’aveva in repertorio con il titolo “La giocatrice del lotto”.
Dai primi anni del secolo fino al 1957 la commedia venne rappresentata abitualmente al Teatro Gerolamo.
Questa commedia appartiene a quel filone solitamente chiamato di tipo “informativo”. Infatti fino alla prima guerra mondiale il teatro di marionette assolveva anche alla funzione di mass-media in quanto nei piccoli centri di provincia rappresentava l’unico mezzo di informazione di eventi storici (dalle guerre di indipendenza alla guerra d’Africa) e di attualità (dagli episodi di brigantaggio ai fatti di cronaca).
Ed è proprio da un avvenimento documentato dai quotidiani dell’epoca che la trama della commedia prende le mosse.
Una vecchia che ha il vizio del gioco promette di non scommettere più al lotto. Non riesce però a resistere: gioca e vince. Mentre si dispera ad alta voce per non aver mantenuto fede al suo proposito viene ascoltata da un giovane scapestrato che, fingendosi il diavolo, entra nella sua casa e la vuole obbligare a consegnargli la vincita per riscattarle l’anima. Interverrà Gerolamo, deus ex machina, a smascherare l’imbroglione.
Ovviamente la trama è assai più intricata ed offre una serie di suggerimenti e di riferimenti tipici del teatro marionettistico. C’è la storia di tipo romantico in cui la giovane innamorata-vittima viene circuita da un giovinastro che vuole rubare il patrimonio del padre; c’è la satira politica a danno dei gendarmi austriaci; c’è lo scontro tra le generazioni.
L’ambiente è quello della Milano di fine ottocento e del quartiere del Verziere riconoscibilissimo nelle scenografie. Una particolare attenzione è data ai personaggi dei “ligera” ovvero la piccola malavita del tempo.
La maschera di Gerolamo è il riferimento preciso ad un personaggio caratteristico di milanesità, di idealismo sociale e politico. Il suo intervento come deus ex machina è superamento di realtà fabulistica e raggiungimento della figura di un commentatore che è presente ma non necessariamente esistente. Gerolamo diventa qui il simbolo dell’onestà contro la delinquenza ed arbitro di situazioni a lui estranee.
Il senso della proposta risiede nel desiderio di rivisitare un patrimonio drammaturgico tipico del teatro marionettistico italiano, e più in particolare milanese, unico nel suo genere.
Cast
Commedia in due tempi di Carlo II Colla
Scene di Achille Lualdi
Costumi di Carlo II Colla
I marionettisti
Eugenio Monti Colla, Franco Citterio, Maria Grazia Citterio,
Piero Corbella, Camillo Cosulich, Debora Coviello, Cecilia Di Marco,
Tiziano Marcolegio, Sheila Perego, Giovanni Schiavolin, Paolo Sette
Voci recitanti
Pierluigi Bottazzi, Franco Citterio, Maria Grazia Citterio, Carla Colla,
Carlo III Colla, Silvia Colzani, Piero Corbella, Elisabetta Di Mambro,
Maurizio Dotti, Enzo Oddone, Giovanni Schiavolin
Luci di Franco Citterio
Ricerche musicali di Giovanni Schiavolin
Direzione tecnica di Tiziano Marcolegio
Regia di
Eugenio Monti Colla
Produzione
ASSOCIAZIONE GRUPPORIANI – MILANO