
Il 27 gennaio 1967, mentre l’Europa vive tra contestazioni studentesche e crisi del dopo-boom economico, a Sanremo, un paese sospeso tra il sogno e la realtà a pochi chilometri dalla Costa Azzurra francese, ci si distrae con il Festival della canzone italiana. Ma lì, d’improvviso, la tragedia: il cantautore Luigi Tenco viene trovato cadavere in una stanza del lussuoso albergo Savoy. Finisce così la sua personale rivoluzione, liberando definitivamente ogni dubbio sulle sue qualità artistiche e proiettandolo nel paradiso dei grandi miti della storia della musica italiana…
“Ciao amore ciao” si muove tra musica, parole e ricerca storica attorno alla figura di Tenco. Il racconto della vita di un cantautore romantico e dannato, il suo sguardo glaciale, così vero da renderlo diverso da molti colleghi e dal patinato star system della musica italiana del tempo. Il suo è stato un suicidio o un omicidio? Da subito la domanda si forma e, se pure la stragrande maggioranza dei testimoni e i controlli della magistratura propendono per la prima soluzione, qualcuno continua a vedere i contorni di un giallo. In ogni caso, Tenco ha lasciato un’immensa eredità artistica e umana, tant’è vero che il Premio Tenco resta ambito e apprezzato.
Lo spettacolo ha un taglio cinematografico e la narrazione è unita a momenti in cui la messa in scena entra in “quarta parete”, rivivendo a pieno le emozioni e le atmosfere di quegli anni. Lo spettacolo vede in scena Filippo Paolasini, che in un gioco di metamorfosi entra ed esce dalle vesti del cantante per raccontare una storia difficile e travagliata, e Lucia Bianchi che impersona tutte le donne della vita di Tenco, dalla madre a Dalida, passando per la giovane intervistatrice alla misteriosa Valeria. In scena anche la band composta da tre musicisti che, oltre a suonare dal vivo, si presta al gioco teatrale portando lo spettacolo ad una coralità evocativa che rende appieno i fatti realmente accaduti. Questi gli ingredienti di uno spettacolo totale: musica, teatro e non solo, per rivivere le atmosfere del boom degli anni ’60, per riportare alla luce, dopo più di cinquant’anni dalla sua scomparsa, il mito di Luigi Tenco.
Cast
di Filippo Paoloasini
con Filippo Paoloasini e Lucia Bianchi
Alessandro Centolanza alla chitarra e contrabasso
Tazio Forte al pianoforte
Andrea Jimmy Catagnoli al sassofono
luci di Marco DeRossi
costumi di Lapi Lou
regia e produzione Filippo Paoloasini, Asini Bardasci