
Qui città di M. è innanzitutto un giallo, genere peraltro assai poco praticato in teatro ma da me già precedentemente affrontato con grande soddisfazione.
Quando vivi in una città dove: 1) non si respira 2) non si vede 3) non si ascolta
Arrivi a chiederti… perché ci resto ancora? Cosa ci faccio qui? E perché ci sono affezionata? Cosa mi porta ad amare qualcosa che mi respinge? Solo perché ci sono nata? Possibile? Da tanto voglio parlare di questa stupenda e misera città che mi ha insegnato a vivere, questa città brutta, questa città che in pochi hanno osato cantare, questa città che mi ha saputo dare dei valori e che poi me li ha sbattuti in faccia come boomerang, li ha capovolti, rigirati, rinnegati, questa città che è cambiata troppo e che noi, gli abitanti, ancora stentiamo a capire quanto. Questa città di M. dove tutto è possibile e niente lo è davvero a parte il business…ma solo quello di passaggio e preferibilmente straniero!
Qui città di M. è ambientato a Milano e vuole essere una riflessione aperta su questa città che nel giro di soli quindici anni ha cambiato radicalmente volto.
Non amo fare i monologhi. Volete sapere la verità? I monologhi mi annoiano.
Li faccio solo se ho una storia importante con l’attore o l’attrice e solo se mi è permesso fare tutto quello che voglio… come chiamare Piero Colaprico (che non conosci di persona) e chiedergli: “Ma tu che scrivi gialli ambientati nella città di M., tu che hai scritto libri con Valpreda, tu che hai seguito Tangentopoli e tutte le successive cronache giudiziale, tu, che solo a leggerti in Trilogia della città di M. mi fai simpatia, dico proprio tu che non hai mai scritto per il teatro, perché fai il giornalista di mestiere e il romanziere di passione, dico, cosa ne pensi di scrivere un noir ambientato a Milano per un’attrice donna? Aspetta: un’attrice è una parola inesatta, o meglio un numero inesatto. No, perché vedi, come posso spiegarti, Arianna – da sempre mia compagna di avventure teatrali – è… uno, nessuno, centomila. Freud probabilmente avrebbe trovato una definizione più pertinente, di fatto è una specialista nella caratterizzazione e più in generale nella costruzione del personaggio. È un’attrice d’intensità che può sostenere un viaggio faticoso, una regia faticosa… Insomma scrivi in libertà: avere un solo attore non vuol dire avere un solo personaggio narrante. E, ti prego, un’ultima cosa: niente narrazione pura, io voglio azione pura, suspance, colpi di scena, movimento, come nei film… teatro di azione… lo so che è fuori moda, lo so, ma che ci posso fare se a me piace così?
Qui città di M. è un monologo per sette personaggi scritto ad hoc su Arianna Scommegna da Piero Colaprico.
In conclusione Qui città di M. è Milano, è Piero (e dunque un bell’incontro), è Arianna (ovvero un’attrice straordinaria), è un rebus da risolvere…Qui città di M. siamo noi, le nostre paure, il grigio dell’asfalto, i fantasmi di chi non c’è più, la paura del diverso, del traffico, della bomba, dello smog, del buio, il disagio di chi vorrebbe il sole e il mare e trova solo nebbia e idroscalo, ma è anche la Boccassini, tangentopoli, Borelli, le inamovibili giunte di destra, la lega, il 25 Aprile, le sue periferie in cerca di un centro di gravità permanente, San Siro, i suoi locali bauscia, il rampantismo, la dignità silenziosa di persone come Ambrosoli, le banche, i giochi in borsa ma soprattutto la gente, sì, quelli che ogni giorno si domandano che cosa ci stanno a fare in questo schifo di città di M. e poi…ci restano, incollati, imperterriti anzi agguerriti, alla ricerca di un sogno che forse li potrebbe salvare…o forse, invece, uccidere…
Cast
di Piero Colaprico
regia Serena Sinigaglia
con Arianna Scommegna
scene Maria Spazzi