
Scrittore, giornalista, umorista, sceneggiatore cinematografico, paroliere, autore di testi per il teatro, per la radio, per la televisione, per la pubblicità, traduttore di fumetti, regista, presentatore, attore, cantante: Marcello Marchesi è stato forse l’intellettuale più versatile e creativo del dopoguerra.
Dopo lo spettacolo su Achille Campanile e le sue “Tragedie in due battute”, ci pare giusto dedicare la nostra attenzione a quest’altro grande nome della comicità del secolo scorso.
La vertiginosa, multiforme attività di Marcello Marchesi ci ha lasciato neologismi, slogan e giochi di parole che, a distanza di decenni, sono ancora presenti nel linguaggio comune: dalla battuta scelta da Gino e Michele come titolo della raccolta umoristica, “Anche le formiche nel loro piccolo si incazzano”, all’espressione matusa per definire un vegliardo in contrapposizione ai giovani; e se i 4.000 “Caroselli” scritti da Marchesi fanno di lui il primo copywriter italiano, alcuni dei suoi slogan hanno assunto un valore quasi proverbiale: “Il logorio della vita moderna”, “Non è vero che tutto fa brodo”, “Il signore sì che se ne intende”.
Chi lo ha conosciuto ricorda che aveva le tasche sempre piene di pezzetti di carta, su cui, instancabilmente, annotava appunti, idee, battute e progetti suggeriti dalla vita quotidiana: “I pezzetti di carta mi ispirano, come mi ispirano i piccoli avvenimenti di cui è piena una giornata della vita.”
Questi frammenti saranno alla base del nostro percorso nel suo mondo: un mondo in cui, per quanto in apparenza sembri fondamentale “ignorare la storia per inseguire la futilità”, viene in realtà messa in evidenza “la disumanizzazione”, ovvero “questo mal sottile dei nostri tempi che ci prende man mano che ci inseriamo nei meccanismi della vita moderna.”
Cast
Regia di Claudio Beccari, con Marisa Della Pasqua, Valeria Falcinelli, Claudio Beccari, Mario Scarabelli, al pianoforte Gian Luigi Bozzi